Vacanza Estiva a Marina di Massa anno 2012 di Simone Cesari

Un’inserzione all’interno del “Vivimilano” (appendice del “Corriere della Sera”) riportava l’appello di un’associazione di Gorgonzola che cercava volontari per l’accompagnamento di persone diversamente abili in occasione delle vacanze estive: è così che ho conosciuto “La Cordata”, un gruppo, o meglio una famiglia (visto che la maggior parte dei disabili assistiti e dei  volontari compongono questa associazione da diversi anni) formata da persone unite dalla volontà di mettersi in gioco per aiutare “i loro ragazzi”: tanta dedizione, tanto entusiasmo, tanta grinta e, cosa di non poco rilievo, grande affiatamento.

Come leggo dall’inserzione, quest’anno la meta estiva della Cordata sarà Marina di Massa, nel villaggio di Torre Marina (storica torre edificata nel 1933 voluta da Edoardo Agnelli, che doveva servire e serve tutt’ oggi come colonia per i figli degli operai FIAT) dove il gruppo  trascorrerà le due settimane comprese tra il 18 Agosto e il 1 Settembre: non ci penso due volte e decido di partire.

Dopo una gita in piscina utile a presentare i nuovi volontari al gruppo ed a permettere loro di prendere confidenza con i ragazzi da seguire durante le ormai prossime ferie ed una riunione di presentazione del programma vacanziero, arriva il momento della partenza.

La vacanza del sottoscritto insieme alla Cordata comincia dunque sabato 25 Agosto, giorno in cui, come prestabilito, alcuni volontari appena arrivati danno il cambio ad altri che devono purtroppo prendere la via di casa.

Eccomi al primo giorno: ho l’onore ed il piacere di approfondire le conoscenze con tutti, volontari e non, ma soprattutto della persona che supporterò nei successivi sette giorni: Tiziano, robusto uomo di mezza età con tante passioni e tante storie da raccontare.  

La giornata è densa di impegni e ancor più di emozioni, specie per chi, come me, sta vivendo la sua prima esperienza, emozioni che hanno apice nell’agglomerato di pensieri che mi ingombrano la mente e nei riguardi dei quali mi ritrovo “felicemente obbligato” a confrontarmi, riflettendo su tematiche che difficilmente avrei altrimenti considerato o quantomeno non l’avrei fatto con le medesime intensità e partecipazione.

Le giornate sono comunque scandite in modo abbastanza regolare dall’orario dei conviviali quanto pantagruelici pasti (colazione ore 09:00, pranzo 12:30, cena ore 19:30 circa) che ci ristorano dalle erculee fatiche delle innumerevoli attività estive: i bagni in piscina e/o al mare, le sfide a bocce e “due tiri con la palla” sono infatti le fatiche che, una volta seduti a tavola, ci inducono a “segnalare e propiziare” il pasto con il nostro consueto coro …..“ulla-la che fame gente, ulla-la che fame gente, buon appetito gente buon appetito gente....

Momento di relax ambito quanto gradito da tutti è poi quello del dopo pasto, in cui abitualmente ci spostiamo dalla tensostrutturache ci accoglie per colazione pranzo e cena, per recarci nel giardino prospiciente la famosa Torre, dove ci gustiamo un buon caffè (e magari un bicchierino di grappa) seduti all’ombra della stessa torre e degli alberi circostanti, tra tutti, i bellissimi pini marittimi che creano colori e profumi meravigliosi, quasi sensuali.

Alle attività tipo si aggiungono poi le occasioni particolari: la battaglia dei colori in cui ognuno ha lo scopo di sporcare gli altri con il proprio colore, i “giochi senza frontiere”, il laboratorio delle cornici, in cui ciascuno ha tentato di liberare il proprio estro creativo per decorare con materiali vari (sabbia, aghi di pino, colle, glitter, colori ecc.) le cornici nelle quali mettere le fotografie scattate durante la vacanza e da tenere in ricordo della stessa.

Anche le attività del dopocena non hanno mancato di essere varie e numerose e, senza fare demagogia, vissute con sincera partecipazione.

Con l’euforia che ha contraddistinto questa vacanza, anzi, che contraddistingue questo gruppo, ci siamo infatti cimentati in serate danzanti nelle strutture del villaggio: spazi a bordo piscina oppure all’interno del teatro, in cui la nostra musica ha risuonato nell’aria l’eco della forza di spirito e della voglia di provarci sempre e in qualunque situazione: questo per lo meno per quanto mi riguarda.

Altre sere magiche sono state quella dei fuochi d’artificio sul mare e quella del lancio delle lanterne; in occasione dei fuochi d’artificio abbiamo deciso, dopocena, di prendere posto in spiaggia, dove grazie alla chitarra e a chi di noi l’ha saputa suonare, ai tamburelli e alla presenza di qualche strumento improvvisato per l’occasione, abbiamo intonato i “classiconi” della musica italiana fino a quando, sfolgoranti, i lucenti bagliori dei fuochi d’artificio hanno invaso il cielo e catalizzato lo sguardo di tutti i presenti, ammaliandoci con la bellezza ed il fascino che tutti conoscono.

Così tra fotografie, chiacchiere, risate e forse, per qualcuno, un po’ di commozione abbiamo concluso la serata.

Stesso posto e stessa suggestione per la sera del lancio di lanterne: palloncini di carta velina colorata gonfiati d’aria con una fiamma alla base (grazie fratelli Montgolfier) e il gioco è fatto…..nel buio della notte piccole lucine colorate salgono fino a confondersi con le luci delle stelle (o forse  fino a scoppiare)…… semplice, splendido.

Come non ricordare poi almeno alcune delle gite avvenute in zone limitrofe: Genova ed il suo acquario, Viareggio con la visita dei carri che animano il celeberrimo ed autoctono carnevale, l’oasi della LIPU presso il lago di Massaciuccoli, la visita del “Pungiglione”, un agriturismo/centro accoglienza dove abbiamo potuto ascoltare le spiegazioni di Franco circa le fasi di produzione del loro mielificio ed assaggiare il miele grezzo prendendolo con le dita, si, proprio come nell’immaginario collettivo dell’orso con la zampa.

L’esperienza dell’ oasi Lipu è stata particolare, specialmente perché inaspettata: dal mare ci ritroviamo catapultati…..nel mezzo di una palude, chi se lo immaginava un posto come questo nei pressi del mare?

Appena arrivati siamo accolti da Simona e Gabriele, le nostre guide per la giornata, che comincia con la presentazione del luogo e dei suoi abitanti (flora e fauna).

La conoscenza di alcuni animali desta un po’ di timore per alcuni di noi, ma è solo per il primo momento perché poco dopo è la curiosità dell’esplorare lo spazio in cui ci troviamo a far da padrona.

Il gruppo si divide in due ed a turni ci avviamo lungo il camminamento in legno edificato sopra all’acqua, Simona ci parla di tanti animali, ma noi per il momento possiamo vederne solo alcuni.

Il tragitto è immerso e costeggiato dai canneti e dal loro fogliame che in alcuni casi invade la passerella di legno ed intralcia un po’ lo scorrimento delle ruote dei ragazzi in carrozzina, ma tutto fa parte del gioco ed anche qui riusciamo a cavarcela.

Finita l’interessante perlustrazione ci avviamo a piedi verso il ristorante che ci ospiterà per pranzo, mangiamo all’aperto e  finito il pasto il clima soleggiato della giornata invita a riposarsi nell’armonia e tranquillità del paesaggio in cui è immersa la tavolata, ma dobbiamo andare, ci attende l’uscita sul lago a bordo del battello.

Una volta a bordo si parte e dopo poco riusciamo già a vedere alcuni degli uccelli di cui ci hanno parlato in mattinata, il lago è affascinante e Gabriele è coinvolgente nelle sue spiegazioni, tutti mi sembrano rilassati e così, nella pacatezza di queste acque e cullati dalla musica di Giacomo Puccini che sulle sponde di questo lago visse per molti anni, attracchiamo per scendere dal battello e prendere il pullman per il rientro al villaggio.

Le giornate sono state impegnative non c’è dubbio, tanti dei ragazzi che hanno preso parte alla vacanza sono persone le quali abbisognano assistenza in quasi tutti i momenti della giornata, anzi della vita, io ho avuto la fortuna di “approfittare” di questi momenti densi di emozioni, a volte difficili (in certe situazioni la difficoltà di rapportarmi ad alcuni di loro mi ha indotto un senso di inadeguatezza che faticosamente accettavo) a volte lieti, per crescere e recepire quanto di più magnifico si possa assorbire in situazioni particolari come queste, tanto particolari che ritengo non esauribili con le righe della mia modesta scrittura, anche perché troppo intime. 

Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti i ragazzi che La Cordata ha accompagnato in questa vacanza e che hanno riempito queste mie fuggevoli giornate di ferie:

Tiziano, Anna, Mauro, Michele, Cristina, Giorgio B., Daniele, Sara, Marco, Alessandro, Andrea, Giorgio M., Paolino, Sofia, Sabrina, Alice, Rosy, Mario, Giulia e Mariangela.

Ringrazio di cuore anche tutti i volontari con cui ho collaborato e con cui mi auguro di condividere altre giornate altrettanto ricche.

Nella speranza di essere stato un buon compagno di viaggio, saluto tutti loro caramente.

 

 

Simone Cesari

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