Tre giorni Alagna Valsesia anno 2000 di Dario Bettinelli

Una sera Beppe mi telefona e mi dice “Stiamo organizzando una tre giorni in montagna con i ragazzi. Sarai dei nostri?”. Beh, come inizio non c’è male, pensavo fra me. Non conosco ancora nessuno, ma questa potrebbe essere l’occasione buona per far la conoscenza del “La Cordata”. E allora? …allora, pronti via!!

“Ritrovo venerdì 29 aprile ore 18,00. Puntuale, mi raccomando! Destinazione Alagna in Piemonte”.

Venerdì 29. Come se fosse il mio primo giorno di scuola, si avvicina l’ora della partenza. Giungo nel luogo dell’appuntamento e come prevedibile c’è già qualcuno. “Finalmente sei arrivato…”, “Ciao, come va…”, “Eccolo, sta parcheggiando…”; il solito vociare e la piacevole confusione che accompagnano queste occasioni sono lì ad attendermi.

Sistemati i bagagli… e i “bagaji”, si parte. Il viaggio è lunghino, sono quasi tre ore, e allora, come per dare il benvenuto alla vacanza, si attacca con qualche canzone.

Tutto ok, la strada è libera; meno male. Come detto il viaggio è lungo e le impreviste ‘necessità’ capitano sempre. Fortunatamente abbiamo veramente un super-autista, dalla mente sveglia ed i riflessi pronti.

In compenso il tempo non è clemente e col macinare dei kilometri la pioggia aumenta d’intensità. E così dopo un breve sosta per rifocillare gli stomaci, arriviamo a destinazione. Sotto l’acqua cominciamo a scaricare le valigie. Ripigliatomi dallo sforzo, mi guardo in giro. Wow, che lusso!! Subito il posto mi dà l’aria di una casa accogliente e pulita. “Casa Alpina don Guanella”, non male.

Raccolti armi e bagagli, ognuno nella sua stanza. L’assegnazione è rapida e ‘indolore’. Stanze da quattro letti; così possiamo fare a gara a chi russa più forte! Ma sono già le undici e mezza! Così, sistemati rapidamente i vestiti, tutti a nanna.

Sabato 30. E’ risveglio è traumatico (come tutti i risvegli), ma la notte è stata tranquilla. Ancor più traumatico è la constatazione che fuori c’è un tempo da lupi. E allora, tutte le gite che c’erano in programma? Beh, scendiamo a fare colazione. Ottima, come del resto lo saranno tutti i pasti. Non c’è niente di meglio che riempire lo stomaco per rinfrancare anche lo spirito.

Ci ritroviamo tutti in salone e così mi guardo meglio in giro. L’impressione della sera prima è confermata: ambienti spaziosi e puliti, cosi’ come i bagni in camera. Anche fuori c’è un grande spazio. Ma chi ha voglia di uscire? Piove, che Dio la manda. Che si fa ora? Niente paura, il gruppo è super-collaudato e sul momento vengono inventati dei giochi per far divertire i ragazzi e i volontari stessi. All’inizio tutti un po’ restii ad aderire, ma com’è, come non è, alla fine la partecipazione è massiccia. I giochi sono semplici, ma l’atmosfera è già calda. E che divertimento! Ma è già ora di pranzo e dell’immancabile caffè in cui ognuno fa gara a offrire all’altro.

Fuori piove ancora! Approfittando della pennichella di alcuni ragazzi, un piccolo gruppo si offre per fare una perlustrazione in paese, per vedere se ci possa essere un posto dove poter andare per un gelato o una cioccolata calda. Dopo un po’ i nostri eroi sono di ritorno con la mappa del tesoro. Così prendiamo l’autobus e dopo pochi minuti siamo già seduti con la nostra ordinazione. Tra una chiacchiera e una risata, …è già ora di tornare! Giusto in tempo per la cena. Quanta scelta! E poi c’è sempre qualcuna pronta per chiedere il bis.

Domenica 1. Oh, finalmente ha smesso di piovere! Questa mattina si può fare un giro in paese, ma alle undici c’è la Messa; così un altro piccolo gruppetto si organizza per preparare i canti. Un po’ stonati, ma con tanta buona volontà.

Nel pomeriggio si esce tutti assieme e dopo un breve tour si giunge in un campetto vicino al bar dove ci eravamo abbuffati il giorno prima. Con noi si unisce una famigliola e iniziano così le animazioni con giochi a squadre. Che bello vedere tanto affiatamento e tutti quei sorrisi! La giornata volge al termine e un po’ a malincuore si ritorna a casa.

Dopo cena, don Attilio (patron della Casa Alpina), propone un falò da accendere fuori nel campo lì vicino. In compagnia con l’altra famiglia ospite si accende il fuoco e si accende anche la voglia di cantare con la chitarra in mano.

Lunedì 2. Oggi è giorno di partenza, ma c’è ancora tempo per l’immancabile foto di gruppo e per una breve gita in paese. Il cielo questa volta è sgombro e la temperatura è calda. Si può gustare, così, anche il paesaggio montano, con le vicine vette ancora innevate e tutte quelle piccole cascate che ci circondano.

Dopo il pranzo e dopo aver preparato frettolosamente e le valigie ci si prepara alla partenza. Diamo un ultimo saluto alle montagne e un arrivederci e grazie a che ci ha ospitato e ‘sopportato’ e poi …via, al pullman! Una breve sosta per ‘ripigliare’ fiato e verso sera siamo già a Gorgonzola.

Grazie a tutti ragazzi, è stato fantastico!

Ciao e alla prossima.

 

Dario Bettinelli

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